Valeria Favoccia “Luxfero”
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Valeria Favoccia in arte “Luxfero”, fumettista appassionata anche lei del meraviglioso mondo di assassin’s creed.
Ho avuto la fortuna di conoscerla all’Assassin’s Creed Day presso il Vigamus di Roma, una ragazza simpaticissima e nello stesso tempo davvero molto Professionale. ( non a caso mi sono incorniciato due dei suoi lavori XD )
Vi lascio con una serie di domande fatte a “Luxfero” in persona.
Quando hai iniziato a disegnare e quando hai deciso che questa sarebbe stata la tua professione?
Ho cominciato tardi a prendere confidenza col disegno. Ne ero stata sempre attratta, ma non mi ero mai cimentata per conto mio. Cominciai copiando i disegni di mia sorella, invidiando ed ammirando la sua capacità di creare qualcosa dalle proprie mani, per poi spingermi oltre, a seconda dei gusti o delle fissazioni del momento. Diciamo che da piccola ero più spensierata nel disegno, mi veniva naturale ed ero più attenta di altri nei dettagli, quindi ho desiderato di poter continuare sulla medesima strada, fino a farne una professione.
Cosa ti ha spinta a voler diventare una fumettista?
Ho letto da sempre fumetti di ogni genere, non riuscivo a farne a meno. Adoravo la fluidità dei dialoghi in perfetta sintonia con i disegni, sembrava quasi di vedere frame di un film! Quando capii che c’era qualcuno dietro le riviste che tanto amavo, decisi di voler diventare anch’io quel qualcuno e d’ intrattenere i lettori, così come loro avevano fatto con me.
hai fatto studi di settore per migliorare le tue abilità nel disegno e se sì quali?
Dopo il Liceo Artistico, ho frequentato la Scuola Internazionale di Comics per specializzarmi un po’ di più in questo settore. E’ lì che ho cominciato a realizzare in cosa consistesse davvero il lavoro di un fumettista.
Cosa vuol dire essere un disegnatore di fumetti? Cosa c’è dietro al tuo lavoro e quante ore al giorno passi a disegnare?
Oggi essere un disegnatore di fumetti è per lo più cosa rara. Il mercato, specie italiano, è pieno di persone che impugnano una matita e si lanciano incoscientemente tra le braccia di editori improvvisati o che si spacciano per tali, abbagliati dalla prospettiva di veder pubblicata una propria opera, che, nella migliore delle ipotesi, verrà retribuita da immaginarie “percentuali sulle vendite”.
Hai iniziato da subito ad utilizzare il computer nel tuo lavoro o ci sei arrivata in un secondo momento? In questo caso quanto il computer ha cambiato il tuo lavoro e quanto lo ha migliorato?
Sono arrivata molto tardi ad approcciarmi a lavorare digitalmente e tutt’ora non ne sono completamente padrona. Di sicuro è un mezzo che velocizza molto alcuni passaggi come la correzione delle tavole, l’impostazione degli storyboard, l’inchiostrazione od il colore. Reputo una cosa meravigliosa anche solo poter digitalizzare disegni realizzati in modo tradizionale, per poi svilupparli o definirli in digitale ed in questo, mi ha aiutato davvero molto.
Quali sono i difetti nell’utilizzare il pc invece di disegnare su carta. Quali sono i tuoi strumenti di lavoro? Disegni su carta e poi perfezioni al computer o usi direttamente la tavoletta grafica?
Non li chiamerei veri e propri “difetti”, personalmente è raro che riesca a fare tutto completamente al computer, non riesco a rendermi bene conto degli spazi e mi sento poco padrona del piano di lavoro. L’unico “difetto”, se vogliamo chiamarlo così, che potrebbe comportare il lavorare digitalmente, è il rischio di raffreddare il tratto, di renderlo rigido o inconsistente, ma è un rischio molto sottile in quanto ormai molti professionisti lavorano direttamente al pc senza compromettere affatto il loro stile.
Come detto prima, raramente realizzo disegni completamente digitali, di solito preferisco realizzare tradizionalmente un lavoro per poi passarlo al computer per definirlo o colorarlo. Non ho degli stumenti-chiave misteriosi da svelare, ma amo inchiostrare con i pennarelli a china, specie quelli con la punta morbida!
A quali Progetti hai partecipato fino ad oggi?
Ho cominciato una piccola “carriera” nel 2009, collaborando con la Double Shot assieme alla mia socia Dorotea Gizzi, per poi continuare attraverso diverse case editrici, la più importante delle quali è stata sicuramente l’Aurea Editoriale, con la quale siamo tutt’ora al lavoro.
Dove trai ispirazione quando disegni gli sfondi e gli ambienti delle storie e i volti dei tuoi personaggi. Usi foto di paesaggi, di attori o amici o semplicemente li inventi?
Dipende dalle storie e dal tipo di lavoro. Sicuramente le ispirazioni più grandi me le regalano i film ed i videogiochi, soprattutto per le ambientazioni. Per i personaggi, se non sono già esistenti e quindi già con un aspetto specifico, tento di immaginare come potrebbero essere attraverso la descrizione ed in base al carattere. Quindi se qualche attore, secondo me, corrisponde fisionomicamente (o semplicemente lo reputo divertente da disegnare), lo prendo come riferimento, altrimenti, vado di immaginazione.
Quante e quali soddisfazioni ricavi dal tuo lavoro?
La soddisfazione più grande è quella di veder concretizzare un proprio lavoro, essere riconosciuta come autrice e ricevere un buon riscontro con i lettori. Ma anche il confronto con autori storici, le critiche ed i suggerimenti, gli incontri e gli inviti in fiera.
Grazie per il tempo che ci hai concesso, voi dire qualcosa ad Aosen e My creed ?
Un abbraccio ad Aosen, sempre disponibile e gentile, ed un grazie in particolare per la sua attenzione e per l’opportunità!
Ed agli amici di My creed, con l’invito a portare avanti la loro stupenda inziativa!
A presto!
Per chi volesse contattarla ecco qui i suoi siti
www.valeriafavoccia.blogspot.com
In allegato alcuni dei lavori di Luxfero